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Films musicali famosi: ‘The Doors’

Capolavoro indiscusso di Oliver Stone, ‘The Doors’ è stato girato nel 1991, vent’anni dopo la morte di Jim Morrison, famosissimo e psichedelico cantante leader del gruppo che ha fatto impazzire mezzo mondo. I Doors sono certamente da annoverare tra quei gruppi la cui influenza nel mondo della musica è stata grandissima, ed il fatto stesso che a qualche generazione di distanza questo mito si mantenga tuttavia così forte e ben presente nella gente ne è chiara ed evidente testimonianza.

Blues, jazz, rock, e molti elementi legati al mondo psichedelico hanno caratterizzato la musica che questa leggendaria band è stata capace di lasciarci in eredità, e sarebbe forse stato un delitto non farci sopra un film come ‘The Doors’, un dossier non solo bellissimo e coinvolgente, ma anche fatto molto bene, come del resto la firma di Oliver Stone lascia già presagire prima ancora di andare al cinema a vederlo.

L’importanza sociale di questo grande film musicali sui Doors

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Anche se, a dire il vero, il film non è che sia poi stato trattato così bene dalla critica, giudicato ‘eccessivamente volgare’ per alcune frasi sconce pronunciate dal protagonista, ed ‘approssimativo e goffo’ per la superficialità con la quale sono stati ricostruiti i rapporti privati, ‘The Doors’ ha messo a nudo le crude verità che si celano dietro le quinte dei grandi concerti, nelle vite private degli idoli dei palcoscenici mondiali, spesse volte incompresi e molto soli.

Come dicevamo, non si poteva non creare un film-dossier sulla storia dei Doors, sarebbe stato ingiusto non dare alle generazioni di oggi la possibilità di conoscere il genio e la follia di Jim Morrison da dentro, perché quello che appare fuori spesso è tutt’altra cosa, è finzione, spettacolo.
Il mondo della musica e quello della droga hanno troppe volte incrociato il loro cammino, ed a pensarci bene non ne è mai venuto fuori nulla di buono; anche altri film-dossier fatti su artisti che hanno scritto la storia della musica toccano questo tema, e se è così forse un motivo ci sarà.

The Doors, sinopsi del bellissimo film-dossier

Jim Morrison abbandona il corso di cinematografia alla facoltà di Los Angeles, e decide di dedicarsi stabilmente alla musica insieme al suo vecchio amico Ray Manzarek, insieme al quale fonda la band dei Doors, che prendono il nome da ‘The Doors of Perception’ (Le Porte della Percezione), un saggio del 1954 di Alfred Huxley che narra di esperienze vissute attraverso l’uso della mescalina.

La neocostituita band, capeggiata da Jim con al suo fianco la giovane Pam per cui provava forte attrazione, va in giro per il deserto dove tutti, dopo aver assunto mescalina, hanno una serie di visioni ed allucinazioni; durante una loro esibizione nel ‘Whisky a go go’, locale dove suonavano abbastanza spesso, Morrison inserisce in una canzone un frammento di ‘The End’, brano in cui urla di voler avere un rapporto incestuoso con la madre, causando l’immediato licenziamento della band. Fortuna volle che all’uscita del locale c’era ad attenderli una nota etichetta discografica, che gli offrì il primo vero lavoro in studio. Droghe, riti pagani e satanici, una forte amicizia con l’enigmatico Andy Warhol e la sua nuova fiamma Patricia, allontanano sempre più Jim dal resto del gruppo, fino ad arrivare al suo arresto prima di un concerto davanti all’intera platea di spettatori.

Morrison, come spesso accadeva in preda a forti allucinazioni, tenterà addirittura di bruciare viva Pam dopo averla rinchiusa in un armadio, fortunatamente però senza riuscirci; concerti e lavoro in studio si fermarono poco a poco e, additando Jim per il suo perenne stato di ubriachezza o comunque confusionale, i discografici decisero di rescindere ogni contratto. Di lì a poco la band si sciolse e Jim Morrison morì nel 1971, nella vasca da bagno di casa sua.

Produzione del film e protagonisti principali

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Si deve alla Carolco Pictures, una società di produzione indipendente americana che vanta anche altre produzioni famose come Terminator e Rambo, la produzione del film-dossier sui Doors; circa 20 milioni di dollari sono stati sborsati per terminare la pellicola, ed i milioni di quei tempi non sono certo uguali a quelli di oggi.

Molti sono gli spunti che Oliver Stone ha saputo cogliere nel migliore dei modi dal libro ‘Riders on the Storm’, scritto da John Densmore ed interamente dedicato alla vita di Jim, mentre la colonna sonora è quasi interamente costituita da brani dei Doors, eccetto tre o quattro di essi che sono stati interpretati dallo stesso attore protagonista del film, e cioè lo statunitense Val Kilmer, per essere poi pubblicata nello stesso anno (1991) dal marchio Elektra.

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