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La prostituzione sul grande schermo

Come è stato affrontato il tema della prostituzione nel mondo del cinema? Quanti registi hanno trattato questo argomento, e con quale intento lo hanno fatto? La figura della prostituta sul grande schermo ha avuto centinaia di volti ed altrettante personalità, e qualsiasi sia stato l’autore che ha raccontato a suo modo questo complicato personaggio, ha dovuto lavorare non poco per comprenderne le varie sfaccettature. Sia come sia, non c’è dubbio che quella della prostituta è sempre stata una figura molto importante nella storia del cinema mondiale, un personaggio spesso al centro delle storie raccontate nei film di tutti i tempi, e continua ad esserlo ancora oggi.

Certo, sarebbe stato bello vedere anche qualche film sulla prostituzione girato nell’antica Grecia o ai tempi dell’Impero Romano, ma purtroppo non avevano ancora inventato le cineprese, quindi dovremo fidarci delle varie rappresentazioni. Le variabili, come detto, sono rappresentate unicamente dai contesti in cui sono state ambientate le storie, ed è proprio da qui che poi prende corpo il personaggio della prostituta.

Da Jean Harlow a Julia Roberts

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Senza viaggiare troppo indietro nel tempo, una delle prime attrici a ricoprire il ruolo di prostituta al cinema è stata Jean Harlow nel bellissimo film del 1932 Lo Schiaffo, una pellicola diretta dal regista statunitense Victor Fleming che vanta nel suo cast anche Dean Martin nel ruolo di Dennis Carson, e Mary Astor nel ruolo di Barbara Willis, la moglie di un amico di Dennis.

Vantine Jefferson, era questo il nome della bella ragazza di facili costumi impersonata da Jean Harlow che ‘stuzzicava’ il protagonista. Anche la bellissima Audrey Hepburn nei panni della Holly Golightly di Colazione da Tiffanyci ha lasciato una memorabile testimonianza di quella che era una prostituta negli anni 60, una donna fondamentalmente buona e sensibile, ma con una vita a dir poco travagliata e piena di problemi. Impossibile non menzionare la bellissima Melanie Griffith di Qualcosa di Travolgente e, dulcis in fundo, Julia Roberts nei panni di Vivian Ward, la volgare prostituta di Pretty Woman che alla fine si innamora di Richard Gere, forse l’esempio più celebre tra tutti.

L’impegno contro tratta e sfruttamento delle donne

La linea che demarca il confine tra la prostituzione volontaria, intesa come un modo personale di voler vivere la propria vita con la consapevolezza di ciò che essa può portare con se, e la prostituzione forzata, che è invece tutta un’altra cosa, proprio come suggerisce l’espressione, è molto sottile; spesso il fenomeno della prostituzione è stato inserito in un contesto di sfruttamento, violenza, sopraffazione da parte dell’uomo nei confronti della donna che, indifesa e debole, è stata inghiottita nel vortice solo perché ne aveva un disperato bisogno, ma questo è solo uno dei tanti modi di raffigurare ciò che significa essere una prostituta.

Sono stati molti anche i films che hanno dato risalto a quella che è la bontà, la fragilità, la profondità d’animo di una prostituta, specie quelle che hanno deciso di fare questo mestiere per scelta propria, o comunque non vincolate ad alcun tipo di organizzazione malavitosa, anche se bisogna ammettere che la voglia di voler dar luce a tutte le problematiche sociali annesse al mondo della prostituzione è sempre stata tanta, anche se lo scottante tema è ancora oggi sulle scrivanie dei politici, in attesa di degna soluzione.

Le Buttane, il film tutto italiano sulla prostituzione

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Uno dei più recenti film italiani sulla prostituzione che ha suscitato le maggiori polemiche da parte della critica è stato probabilmente Le Buttane, pellicola del 1994 diretta da Aurelio Grimaldi e tratta dal suo omonimo libro. Il film, ambientato a Palermo e girato interamente in dialetto siciliano, racconta scene di vita quotidiana vissute da varie prostitute, alcune delle quali lavorano esclusivamente in strada, ed altre invece ricevono i loro clienti in appartamento.

Il regista analizza il mondo della prostituzione abbracciando anche alcune delle altre sfaccettature che esso offre; viene ad esempio raccontata anche una relazione tra un uomo anziano ed un bel giovane (il primo spinto da attrazione sessuale ed il secondo unicamente dai soldi), ed una storia di ragazzini che, invaghiti follemente di una prostituta, spendono una fortuna per andare a trovarla tutti i giorni. Sarebbe certamente utile continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica in merito alla prostituzione, affinché essa non venga demonizzata ma compresa, ed affinché si possa garantire un futuro anche a che decide di volersi guadagnare da vivere ‘affittando’ il proprio corpo.

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