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La vita di Lord Byron

George Gordon Noel Byron, più semplicemente noto come Lord Byron, è stato un autorevole poeta nonché politico inglese nato a Londra il 22 Gennaio 1788, reputato da molti uno dei più grandi poeti britannici; personalità di spicco degli ambienti politici e culturali del Regno Unito nella fase del secondo Romanticismo (fine del secolo XVIII), Lord Byron discendeva per parte paterna da una nobile famiglia normanna, i Burun, che pose le sue radici in Inghilterra già nel secolo XI, e suo padre, il capitano John Byron, lo concepì in seguito alle sue ‘seconde nozze’, avute con la ventunenne Catherine Gordon of Gight.

Claudicante fin dalla nascita a causa di una malformazione del tendine d’Achille, il giovane George fu costretto a trascorrere i suoi primi anni di vita nella residenza materna di Aberdeen in Scozia a causa dei tanti debiti accumulati dal padre, il quale fu poi addirittura obbligato a scappare in Francia, dove pare si suicidò quando il figlio aveva appena tre anni.

Primi anni

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All’età di dieci anni circa, nel 1798 quindi, il piccolo George Gordon ereditò il titolo nobiliare in seguito alla morte del prozìo, divenendo così il ‘Sesto Barone Byron di Rochdale’ e quindi ‘Lord Byron’, cosa che gli consentì di lasciare finalmente la Scozia, dove in verità non si era mai sentito mai a proprio agio, per fare ritorno a Londra ed iscriversi alla Arrow School, dove si fece subito notare per la sua grande sete di cultura, ma anche per comportamenti alquanto ribelli e bellicosi.

Il successivo passaggio al Trinity College di Cambridge (1805) segnò il suo primo piccolo amore, una fugace storia con una cugina di secondo grado di nome Mary Ann Chaworth, ma soprattutto le sue prime amicizie importanti; William Bankes, Francis Hodgson, Edward Noel Long, John Edleston…tutti divenuti presto suoi intimi amici e compagni di svago. Fu proprio in questo periodo che Lord Byron iniziò a comporre e pubblicare (a sue spese) i primi versi, racchiusi nel volumetto intitolato ‘Fugitive pieces’.

Stile letterario

Lo spirito libero e molto irrequieto a metà strada tra dannazione ed inquietudine, le bizzarre perversioni sessuali che aveva verso entrambi i sessi, ed i molti scandali di cui fu protagonista essendo stato scoperto varie volte ad intrattenere relazioni sessuali con donne sposate dell’alto ceto londinese, hanno certamente influenzato lo stile letterario di Lord Byron; la protesta contro qualsiasi ordine e la continua voglia di ribellione hanno infatti contribuito ad affibiargli quel clichet di poeta diverso, romantico, maledetto ed unico, che lo rese il maggior esponente del ‘secondo romanticismo’.

Fu proprio a causa dei suoi comportamenti così sregolati ed a volte anche violenti che il poeta fu costretto a lasciare l’Inghilterra; addirittura, dopo il fallimento del suo matrimonio, pare che intrattenne una relazione super segreta con la sorellastra Augusta, cosa che generò un enorme scandalo tra la gente e che lo obbligò, come detto, ad espatriare. Furono la Svizzera prima e l’Italia poi ad accogliere Lord Byron, contribuendo anche ad arricchirlo come persona e come poeta, ed a dargli l’ispirazione per molte sue opere.

Opere distaccate

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Se si pensa che Lord Byron ebbe una vita tanto rocambolesca e travagliata, e che per esempio Don Giovanni (1824) era un poema satirico ed ironico in diciassette canti purtroppo rimasto ‘incompiuto’ a causa della precoce morte del poeta a soli 36 anni, si può soltanto immaginare cosa avrebbe ancora potuto offrirci questo grande maestro romantico, e quanto ancora ne avrebbero potuto beneficiare letteratura e poesia.

Il poemetto ‘Mazeppa’, utilizzato poi come fonte di ispirazione anche da altri artisti come ad esempio i pittori Delacriox e Gericault, o anche la tragedia in versi datata 1821 ‘Caino’ e ‘L’età del bronzo’ del 1823, sono altre grandi testimonianze dell’arte di Lord Byron, che lasciò la sua ultima traccia con ‘Le ultime parole in Grecia’ del 1824, spegnendosi mentre scriveva.

Tappa finale di Lord Byron

Nel 1823 Lord Byron aderì all’associazione londinese filoellenica che appoggiava appunto i greci nella loro guerra contro l’impero Ottomano, e partì da Genova con destinazione Cefalonia, pronto a raccontare dalla prima linea questo conflitto. Dopo soltanto qualche mese fu chiamato però dal suo amico nonché ministro greco Alessandro Mavrocordato, che ne richiese i servizi a Missolungi, dove morì in seguito ad una forte influenza reumatica.

Il funerale di Lord Byron, tenutosi nelle vicinanze di Newstead Abbey (dove era nato), fu caratterizzato da una lunghissima e macabra processione di ben quarantasette carri funebri vuoti e con il solo cocchiere a bordo, ultima vendetta dell’aristocrazia londinese che lui aveva sempre odiato e contro la quale aveva più volte scritto.

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